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Mini recensione: The Persistence Enhanced (PS5) – Survival Horror Roguelite Still Rocks

Mini recensione: The Persistence Enhanced (PS5) - Survival Horror Roguelite Still Rocks

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Prima che ci fosse Returnal, c’era The Persistence. Essere legato a PlayStation VR al momento del lancio, il survival horror fantascientifico di Firesprite non ha mai ricevuto l’attenzione che meritava, ma è stato un matrimonio di generi ben riuscito. Ambientato a bordo di una nave colonia dello spazio profondo abbandonata invasa da un equipaggio mutato, ti ritrovi rianimato dall’IA del sistema come una serie di corpi “stampati”, con il tuo obiettivo finale di ripristinare i sistemi del velivolo e impedire che venga fatto a pezzi da un buco nero mortale.

La narrazione serve in gran parte come giustificazione per il ciclo di gioco, che ti vede morire frequentemente e migliorare gradualmente il tuo arsenale e le tue abilità. Le cellule staminali possono essere estratte violentemente dai nemici e spese per sbloccaggi persistenti, rendendoti sempre più capace in combattimento e furtività man mano che avanzi. Il gameplay è in realtà estremamente ben progettato: se vieni scoperto, puoi usare uno scudo per contrastare gli attacchi nemici, creando un’apertura per colpire.

I livelli sono generati prevalentemente in modo casuale, anche se gli incontri di chiusura dei calci piazzati su ogni mazzo consentono allo sviluppatore di creare salti e momenti decisivi pre-progettati. Il senso di progressione è eccellente in tutto e pochissime corse sembreranno una completa perdita di tempo; come i migliori roguelite del genere, sembra sempre che tu stia andando avanti, anche se non stai necessariamente progredendo narrativamente.

Inoltre, Firesprite dimostra un’eccellente padronanza dell’hardware PS5 – presumibilmente sta lavorando su un titolo PSVR2 di alto profilo, quindi nessuna sorpresa – con una modalità ray tracing strabiliante che trasforma praticamente l’intera nave spaziale in uno specchio. Personalmente, abbiamo preferito giocare a 60 fotogrammi al secondo con il ray tracing disattivato (i riflessi dello spazio sullo schermo sono ancora molto buoni), ma è un’ottima dimostrazione di ciò di cui è capace la tecnologia.

La nostra unica critica è che il gameplay non ha reso perfettamente la transizione al gioco pancake; guardare gli oggetti aveva senso su PSVR, ma è strano in un mezzo più tradizionale. Ci si abitua rapidamente, però, e da lì il ciclo gratificante ti aggancia.

  • Divertente giro sul genere roguelite
  • Senso gratificante di progressione
  • Ray-tracing sbalorditivo
  • Feedback tattile reattivo
  • Può diventare ripetitivo
  • Alcuni sistemi sembrano strani al di fuori della VR

Buon 7/10

Politica di punteggio
Copia della recensione fornita da Firesprite